A più di tre metri dal suolo, incassata nel muro che corre lungo tutta via Luigi Porta, si possono ammirare i resti di un’edicola sacra la cui data incerta si attesterebbe tra Ottocento e Novecento. Nonostante il pessimo stato di conservazione è sicuramente un reperto molto interessante.

In particolare la scritta alla base: “REDCORDARE JESU PIE QUOD SUM CAUSA TUE VIE NE ME PERDAS ILLA DIE”. Si tratta di una strofa del Dies Irae, il Giorno dell’Ira, storpiato però dall’orecchio del committente o dall’artista dell’opera, poco pratico di latino (come d’altronde era abitudine per l’epoca). L’etimologia corrette sarebbe infatti “TUAE VIAE”. L’errore nasce dalla pronuncia del latino che prevede che il dittongo “ae” sia letto “e”. I nostri nonni, che sentivano messa in latino, l’avevano pian piano imparata a memoria, senza chiedersi né come si scrivesse né cosa significasse tutto ciò che pronunciavano.