Costruita presumibilmente tra l’VIII ed il IX secolo d.C., la torre campanaria della chiesa parrocchiale di Cornate d’Adda è il più antico monumento ancora visitabile del territorio cornatese.

La torre in stile romanico presenta monofore, bifore e trifore in buona parte murate ed alcune feritoie. I materiali di costruzione impiegati fanno parte della tradizione locale – ceppo, sassi e laterizi – a cui si aggiunge anche dell’interessante materiale di recupero: sul lato orientale si trova incastrata una lastra di copertura in serizzo di una tomba longobarda, mentre sul lato ovest è stata utilizzata, a guisa di davanzale di una feritoia, un’ara votiva di origine romana presumibilmente risalente al III secolo d.C. L’epigrafe presente sull’ara riporta le seguenti parole:

MATRONIS ET VICANIS C(aius) SEXTI(ius/cius) C(aii) F(ilius) CABARSUS V(otum) S(olvit) L(ibens) M(erito)

cioè “Gaio Sestio (o Sesticio), figlio di Gaio, soprannominato Cabarso, sciolse volentieri la sua promesse alle Matrone e alle Vicane”. Chi fosse Gaio Sestio Cabarso, il “primo cornatese” di cui si abbia notizia, non lo possiamo sapere, ma possiamo immaginare si trattasse di un cittadino romano di origini galliche, come suggerirebbero sia il cognomen (Cabarsus) sia la sua devozione alle Matrone e alle Vicane (le divinità del vicus, del “villaggio”), divinità femminili di origine celtica la cui venerazione è riscontrabile altrove nel Nord Italia. Ai piedi del monumento sono presenti anche due tronconi di colonne romane risalenti al II e III secolo d.C., una con il corpo liscio, l’altra scanalato.

Osservando il campanile si nota nettamente come, in tutta la sua altezza, la parte sinistra della facciata orientale e la parte meridionale presentino una diversa disposizione dei materiali di costruzione, soprattutto per l’inserimento cospicuo di laterizi; secondo il parere degli esperti, verso la metà del secolo XVII la torre avrebbe subito ingenti danni, forse a causa di un terremoto o per eventi bellici, che sarebbero stati sanati con questa premurosa e rozza ricostruzione.

Nel 1764 venne aggiunta sopra la torre la cella campanaria (costruita completamente in mattoni). Le campane, tuttavia, sarebbero state installate solo nel 1810.

Recentemente un poderoso lavoro di restauro ha permesso il completo consolidamento della torre, soprattutto della cella campanaria, che ha reso il monumento visitabile fino alla sua sommità in particolari occasioni.