Costruito nel 1928 dalla Edison in occasione del decimo anniversario della fine della prima guerra mondiale, l’ossario dei Mort de San Cerech sorge sul luogo di una piccola edicola precedente ed ospita un’urna contenente ossa che risalgono all’Alto Medioevo.
Il nome rimasto nella memoria popolare si riferisce all’appellativo del Principe Eugenio di Savoia, detto l’Abate – in dialetto cerech – Savoia perché destinato, nelle aspettative della famiglia, alla carriera ecclesiastica. Eugenio di Savoia combatté, al comando di truppe austriache, nella battaglia di Villa Paradiso del 1705 contro le truppe francesi schierate a Suisio.
L’edificio dell’ossario riprende lo stile e la tecnica delle decorazioni a graffio già utilizzato per ornare la centrale idroelettrica Esterle, e reca sulla parte alta della facciata un’iscrizione che recita: “O Crux, suprema Lex, o Jesu, beata Spes in te morientum” (O croce, legge suprema, o Gesù, beata speranza di chi muore in te).
Sulla base dell’edificio, in prossimità dei due gradini che lo circondano, si possono intravedere le tracce di un’iscrizione che riporta le date MDCCV – MCMXXVIII (1705-1928), ovvero la data della battaglia di Villa Paradiso, alla quale si credeva che risalissero le ossa conservate nell’urna, e la data di edificazione dell’ossario.